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L’amianto, chiamato anche asbesto, è un minerale naturale di aspetto fibroso appartenente alla classe chimica dei silicati e alla famiglia del serpentino e degli anfiboli. Tra questi silicati, i più diffusi sono: la Crocidolite (amianto blu),  l’Amosite (amianto bruno), l’Antofillite, l’Actinolite, la Tremolite, il Crisotilo (amianto bianco). Le fibre di amianto sono molto addensate ed estremamente sottili. La struttura fibrosa conferisce all’amianto sia una notevole resistenza meccanica sia un’alta flessibilità. L’amianto resiste al fuoco e al calore, all’azione di agenti chimici e biologici, all’abrasione e all’usura (termica e meccanica). E’ facilmente filabile e può essere tessuto. E’ dotato inoltre di proprietà fonoassorbenti oltreché termoisolanti. Si lega facilmente con materiali da costruzione e con alcuni polimeri. In buona sostanza, l’amianto è un minerale praticamente indistruttibile, non infiammabile, molto resistente all’attacco degli acidi, flessibile, resistente alla trazione, dotato di buone capacità assorbenti, ma facilmente friabile

Nei prodotti, manufatti e applicazioni, in cui l’amianto è presente, le fibre possono essere libere o debolmente legate: si parla in questi casi di
amianto in matrice friabile, viceversa possono essere fortemente legate in una matrice stabile e solida (come il cemento-amianto o il vinil-amianto):
si parla in questo caso di amianto in matrice compatta. L’amianto in matrice friabile può essere ridotto in polvere con la semplice azione manuale.
L’amianto è compatto invece quando può essere sbriciolato o ridotto in polvere solamente con l’impiego di attrezzi meccanici manuali ofunzionanti anche ad alta velocità (dischi abrasivi, frese, ecc.).

L’amianto è nocivo per la salute dell’uomo per la sua capacità di rilasciare fibre potenzialmente inalabili. L’esposizione a tali fibre è responsabile di
patologie gravi ed irreversibili prevalentemente dell’apparato respiratorio. I più pericolosi sono i materiali friabili i quali si possono ridurre in polvere
con la semplice azione manuale e a causa della scarsa coesione interna possono liberare fibre spontaneamente (soprattutto se sottoposti a vibrazioni, correnti d’aria, infiltrazioni d’acqua) o se danneggiati nel corso di interventi di manutenzione.

L’esposizione alle fibre di amianto è associata a malattie dell’apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare) e delle membrane sierose,
principalmente la pleura (mesoteliomi). L’asbestosi è una grave malattia respiratoria che per prima è stata correlata all’inalazione di fibre d’amianto, caratterizzata da fibrosi polmonare a progressivo aggravamento che conduce ad insufficienza respiratoria con complicanze cardiocircolatorie.
Il mesotelioma della pleura è un tumore altamente maligno della membrana di rivestimento del polmone (pleura) che è fortemente associato
alla esposizione a fibre di amianto anche per basse dosi. Il carcinoma polmonare, che è il tumore maligno più frequente, si verifica anche per
esposizioni a basse dosi. Il fumo favorisce di molto la probabilità di contrarre tale malattia.

Le caratteristiche proprie del materiale e il costo contenuto ne hannofavorito un ampio utilizzo industriale. Pertanto per anni è stato considerato
un materiale estremamente versatile a basso costo. Esso è stato utilizzato in modo massiccio nel passato per le sue ottime proprietà tecnologiche e
per la sua economicità. Tra gli innumerevoli prodotti contenenti amianto si ricordano, solo per citarne alcuni: corde, nastri e guaine per la
coibentazione di tubazioni, di cavi elettrici vicini a sorgenti di calore intenso come forni, caldaie, ecc.; tessuti per il confezionamento di tute protettive antifuoco, coperte spegnifiamma, ecc.; carta e cartoni utilizzati come barriere antifiamma, ecc.; pannelli di fibre grezze compresse impiegati per la coibentazione di tubazioni; filtri costruiti con carta di amianto, o semplicemente con polvere compressa, utilizzati nell’industria chimica ed alimentare. Inoltre, dall’impasto con altri materiali si otteneva l’amianto a spruzzo, utilizzato come isolante termico nei cicli industriali con alte temperature (es. centrali termiche e termoelettriche, industria chimica, siderurgica, vetraria, ceramica e laterizi, alimentare, distillerie, zuccherifici, fonderie); come isolante termico nei cicli industriali con basse temperature (es. impianti frigoriferi, impianti di condizionamento); come isolante termico e barriera antifiamma nelle condotte per impianti elettrici. E’ stato impiegato, inoltre, nel settore dei trasporti per la coibentazione di carrozze ferroviarie, di navi, di autobus, ecc.. L’uso più noto per il massiccio impiego nell’edilizia è comunque il cosiddetto “Eternit”, una miscela di cemento e fibre d’amianto largamente impiegato come copertura di fabbricati civili e produttivi.

L’analisi per eccellenza è la microscopia ottica a contrasto di fase, anche se una semplice visione con un microscopio a poche decine di ingrandimenti
può confermare la presenza di fibre. Per approfondimenti si utilizzano invece la diffrattometria a raggi x o la spettrometria ad infrarossi. E’ importante sottolineare che la presenza di amianto deve essere sempre confermata da un analisi di laboratorio, che darà informazioni sul tipo di
amianto e sulla presenza in percentuale dello stesso, elementi indispensabili per prendere un decisione in merito ai provvedimenti di bonifica da prendere e per il corretto smaltimento del materiale.

Dal 1994 sono vietate l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto.

I soggetti pubblici e privati proprietari di edifici, impianti, luoghi, mezzi di trasporto, manufatti e materiali con presenza di amianto o di materiali
contenenti amianto devono comunicare alle Aziende Sanitarie Locali i dati relativi alla presenza di tali materiali scaricando la Scheda per il Censimento dell’amianto dal sito della Regione Toscana, http://

Anche l’Ente pubblico deve provvedere all’individuazione della presenza di amianto relativamente alle strutture di propria competenza e presentare
l’autonotifica.

Dipende dalle modalità di accertamento. Nel caso di accertamento mediante richiesta di specifiche dei materiali al produttore o all’installatore, o non vi sono costi o questi sono limitati alle spese vive. Se l’accertamento viene eseguito da tecnici competenti con o senza l’ausilio di eventuali analisi di laboratorio, i costi sono quelli derivanti da tali consulenze o prestazioni.

L’ASL esegue i sopralluoghi nell’ambito delle attività di accertamento econtrollo di propria competenza, in particolare l’amianto nei luoghi di
lavoro è soggetto a controllo da parte di unità specifiche dell’ASL.

Le Aziende Sanitarie Locali forniscono informazioni generali sulla problematica amianto. Al fine di approfondire aspetti specifici o particolari occorre
eventualmente rivolgersi ad un tecnico competente che accerti ed indichi gli eventuali interventi da adottare. Edilplast Ecologia s.r.l , azienda autorizzata a svolgere i relativi servizi professionali di bonifica, può fornirvi qualsiasi chiarimento in materia.

Ai sensi del D.M. Sanità 06.09.1994, dal momento in cui è rilevata la presenza di materiali contenenti amianto in un edificio, è necessario che
sia messo in atto un Programma di Controllo e Manutenzione al fine di ridurre al minimo l’esposizione degli occupanti. Tale programma implica
mantenere in buone condizioni i materiali contenenti amianto, prevenire il rilascio e la dispersione secondaria di fibre, intervenire correttamente
quando si verifichi un rilascio, verificare periodicamente le condizioni dei materiali contenenti amianto. In particolare, in presenza di amianto friabile, ai proprietari compete, oltre l’obbligo di comunicarne la presenza alle Aziende Sanitarie Locali competenti per territorio, l’attuazione di una serie di azioni in tempi brevi come la valutazione del rischio mirata alla scelta del possibile metodo di bonifica più efficace da adottare all’occorrenza al fine di eliminare o comunque minimizzare la esposizione degli occupanti siano essi lavoratori o cittadini.

Le principali tecniche d’intervento per i materiali contenenti amianto sono:rimozione,incapsulamento,confinamento. La rimozione elimina ogni potenziale fonte di esposizione ed ogni necessità di attuare specifiche cautele per le attività che si svolgono nell’edificio. In genere richiede l’applicazione di un nuovo materiale, in sostituzione dell’amianto rimosso. L’incapsulamento è un trattamento dell’amianto con prodotti penetranti o
ricoprenti che (a seconda del tipo di prodotto usato) tendono ad inglobare le fibre di amianto, a ripristinare l’aderenza al supporto, a costituire una
pellicola di protezione sulla superficie esposta. Con tale intervento il materiale contenente amianto permane nell’edificio e pertanto è necessario
mantenere un Programma di Controllo e Manutenzione. Il confinamento consiste nell’installazione di una barriera a tenuta che separi l’amianto dalle aree occupate dell’edificio. Se non viene associato ad un trattamento incapsulante, il rilascio di fibre continua all’interno del confinamento. Occorre sempre un Programma di Controllo e Manutenzione,  in quanto l’amianto rimane nell’edificio. La scelta tra queste tipologie d’intervento è legata al tipo ed alle condizioni del materiale, alla sua ubicazione, alla volontà della proprietà di eliminare alla radice il rischio o mantenerlo in modo controllato (attività di controllo e manutenzione).

Lo smaltimento deve avvenire in una discarica autorizzata specificatamente per la tipologia del rifiuto prodotto. In nessun caso l’amianto può essere conferito nelle Aree Ecologiche Comunali. Ricordiamo inoltre che l’abbandono di materiali contenenti amianto può configurare reato ai sensi dell’Art. 256 del D.L.G.S. 152/2006.

Occorre interpellare imprese abilitate iscritte all’Albo Gestori Ambientali nella categoria 10 (sottocategorie 10a e 10b). Il personale di tali imprese deve essere abilitato ai sensi dell’articolo 10 della Legge n. 257/92 e articolo 10 del D.P.R. 8/08/1994, ovvero in possesso di titoli di abilitazione rilasciati da parte delle Regioni o Province autonome attestanti la partecipazione a corsi specifici e superamento della verifica finale.
Tali corsi sono a livello: a) operativo, rivolto ai lavoratori addetti alle attività di rimozione, smaltimento e bonifica; b) gestionale, rivolto a chi dirige sul posto le attività di rimozione, smaltimento e bonifica. Edilplast Ecologia s.r.l. ha tutti i requisiti per lo svolgimento delle attività di bonifica.

Non sussiste alcun obbligo sancito dalla legge per la rimozione delle coperture in cemento-amianto (Eternit o altra marca analoga) purché lo
stato in cui si trovano non sia fonte di rischio ma bisogna comunque predisporre una Programma di Controllo e Manutenzione Amianto. Potrebbe invece essere obbligatorio procedere ad uno degli interventi previsti dalla legge (incapsulamento, confinamento e rimozione), nel caso in cui questo risultasse friabile con conseguente rilascio di fibre d’amianto a causa di un accentuato stato di degrado.

L’amianto o i prodotti contenenti amianto su cui si è intervenuto con il confinamento o con l’incapsulamento (vedi il punto 13 )sono pericolosi
solamente per gli operatori che effettuano la manutenzione di impianti e strutture all’interno del confinamento oppure nel caso di danneggiamento
dello stesso.

Occorre avvisare la ASL, Settore Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (se il lavoro è eseguito da una ditta) o Settore Igiene Pubblica (se
la rimozione è effettuata dal singolo cittadino). In ogni caso il Comune è sempre un valido punto di riferimento per il cittadino.

La competenza amministrativa è del Sindaco; questi si avvale, come supporto tecnico, delle ASL che, a loro volta, possono avvalersi, per le
analisi, di ARPA. Pertanto, il cittadino che vuole segnalare un presunto pericolo di esposizione all’amianto deve rivolgere esposto dettagliato al Sindaco. Sarà il Comune, se del caso, che attiverà i controlli tramite ASL e ARPA.

I lavori di rimozione e sostituzione con nuova copertura si connotano quali opere di manutenzione straordinaria “leggera” soggette a comunicazione di attività edilizia libera, asseverata da un Tecnico abilitato iscritto all’Ordine professionale di appartenenza. Quando l’intervento incide anche sulla struttura portante della copertura, (ad esempio si sostituiscono uno o più travetti o terzere), l’intervento si connota come opere di manutenzione straordinaria “pesante”, soggette a segnalazione certificata di inizio attività presentata da un Tecnico abilitato iscritto all’Ordine professionale di appartenenza. Tali pratiche sono obbligatorie per qualsiasi intervento di rimozione amianto. In particolare per interventi su alcuni territori comunali, dette comunicazioni devono essere presentate allo sportello unico edilizia per via telematica attraverso o attraverso specifici portali.